Cyberconflitti e cybersorveglianza

Il ciberspazio è il dominio nel quale si immagazzinano, modificano e scambiano informazioni facendo uso di strumenti informatici. Al pari di terra, mare, cielo e spazio, è uno degli ambienti nei quali possono svolgersi attività terroristiche o conflitti bellici tra entità statali. Per questo forze armate di un gruppo nutrito di Paesi, tra i quali figura l’Italia, hanno da tempo costituito uno speciale Comando cibernetico.

I conflitti nello spazio cibernetico presentano il cosiddetto problema dell’attribuzione. E’ infatti molto difficile identificare la fonte di un attacco informatico. Anche qualora esso necessiti di risorse e conoscenze necessarie difficilmente acquisibili da entità non statali.

Per perseguire attivamente la pace nello spazio cibernetico, bisogna invece mettere in campo misure per prevenire l’insorgenza di ciberconflitti e mitigarne gli impatti, impedendo la loro escalation e l’eventuale estensione a teatri di guerra più tradizionali. Per questo le comunità nazionali e internazionali devono:

  • promuovere il lavoro di organizzazioni come i CERT (Computer Emergency Response Teams), per migliorare la sicurezza di Internet;
  • facilitare il dialogo internazionale e il rafforzamento della fiducia reciproca a livello internazionale (CBM – confidence-building measures);
  • promuovere nelle sedi diplomatiche e politiche internazionali, come l’ONU e l’OSCE, l’adesione ad accordi e trattati multilaterali sulla cibersicurezza;
  • estendere le reti di collaborazione tra stati (European Government CERTs, IWWN, International Watch and Warning Network);
  • migliorare la comunicazione e lo scambio di informazioni all’interno delle reti internazionali di infrastrutture critiche.

Anche le università possono svolgere un ruolo importante nel perseguimento attivo della pace nel ciberspazio, diffondendo le caratteristiche dei ciberconflitti, delle problematiche etiche, giuridiche e socio-economiche che essi sollevano, con particolare riferimento alle minacce per il benessere collettivo e i diritti fondamentali delle persone. Le università possono inoltre promuovere l’adozione di un comportamento responsabile nel ciberspazio e una sensibilità diffusa per la cibersicurezza.

Approfondimenti:

EGC (http://www.egc-group.org/)