
GIUSEPPE GIOFFREDI
Coordinatore gruppo "Migrazioni"
Università del Salento
Dip. di Scienze umane e sociali
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giuseppe.gioffredi@unisalento.it

DANIELA VITIELLO
Coordinatore gruppo "Migrazioni"
Università della Tuscia - Viterbo
Dip. di Studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici
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daniela.vitiello@unitus.it
Composizione del Gruppo di Lavoro
- Giuseppe Gioffredi (Uni Salento)
Coordinatore - Daniela Vitiello (Università della Tuscia)
Coordinatrice - Roberta Picardi (Molise)
- Cecilia Siccardi (Milano Statale)
- Lelio Iapadre (L’Aquila)
- Federico Oliveri (Pisa – Camerino)
- Thomas Casadei (Modena Reggio Emilia)
- Marco Borraccetti (Bologna)
- Chiara Giubilaro (Palermo)
- Francesca Corrao (Luiss)
- Federico Lenzerini (Siena)
- Mario Savino (Università della Tuscia)
- Francesco Alicino (Bari LUM)
- Francesca Biondi (Scuola Superiore Sant’Anna Pisa)
- Donatella Dominici (L’Aquila)
- Domenico Rizzo (Napoli Orientale)
- Chiara Milan (Scuola Normale Superiore-Pisa)
- Roberta Ricucci (Torino)
- Sergio Minucci (Un iCampania Vanvitelli)
- Mara Matta (Roma Sapienza)
- Maria Grazia Galantino (Roma Sapienza)
migrazioni
Lo studio scientifico delle migrazioni rappresenta un tema cruciale per immaginare la polis del domani e coinvolge diversi orientamenti analitici e ambiti disciplinari.
Tra i numerosi aspetti che mettono in relazione migrazioni e pace positiva vi sono:
- l’integrazione e i dibattiti sul multiculturalismo e sull’interculturalismo;
- l’inclusione socio-spaziale degli immigrati nella costruzione di città inclusive;
- le trascurate migrazioni Sud-Sud, importanti in tutto il mondo;
- la questione dei rifugiati, in cui vanno inclusi gli sfollati interni.
Tre le grandi aree geografiche interessate: Africa, Asia e America Latina.
L’Africa registra il maggior numero di sfollati al mondo e un altissimo tasso di immigrati provenienti dall’Africa stessa (oltre l’80%). Coloro che invece decidono di espatriare fuori dal continente hanno come meta privilegiata l’Europa. Ciò è in diretta connessione con il fatto che l’Africa è attraversata da numerosi confitti, nel passato sfociati in vere e proprie guerre, che hanno generato genocidi e perdurano oggi sotto forma di conflitti a bassa intensità che, a loro volta, alimentano i flussi migratori verso i paesi più ricchi. Flussi forzati di popolazione di questa natura hanno un evidente legame le relazioni geopolitiche internazionali e il mantenimento della pace.
L’America Latina è tra le aree più violente del pianeta (8% della popolazione e 36% di morti violente su scala globale). Tra i primi venti paesi per violenza inseriti nella graduatoria mondiale, 14 appartengono a quest’area geopolitica. Paesi molto differenti fra loro, ma che hanno in comune la disuguaglianza economica in contesti di povertà diffusa e regimi di governo non democratico a corruzione cronica. Caratteristiche che sono all’origine dei flussi migratori. Con oltre 38 milioni di emigrati all’estero e quasi 11 milioni di immigrati stranieri, l’America Latina ha uno del più alti tassi di mobilità al mondo, secondo solo all’Asia centro-meridionale.
Ben oltre la metà della popolazione mondiale (4,6 miliardi) vive in una sola macroregione del pianeta, l’Asia. Cinque dei primi dieci paesi più popolosi del mondo sono in Asia (Cina, India, Indonesia, Pakistan e Bangladesh). Il continente nell’ultimo decennio ha registrato la crescita più notevole (69%) della popolazione immigrata, cioè circa 34 milioni di persone in termini assoluti. Ma è anche quello dal quale emigrano più persone verso altre destinazioni nel pianeta. Le ragioni di tali massicci spostamenti di persone sono di natura economica e sociale, ma si collegano strettamente anche alle questioni politiche e alla dimensione dei conflitti.