Movimenti per la Pace

I movimenti per la pace sono ascrivibili all’interno dei movimenti che si battono per il riconoscimento universale dei diritti umani, più in specifico contrastano il verificarsi di guerre e l’utilizzo di qualsiasi forma di violenza come possibile soluzione dei conflitti. Inoltre si oppongono alla proliferazione degli armamenti, in particolare nucleari e chimici/biologici, e alla coscrizione obbligatoria. I movimenti per la pace costruiscono campagne nazionali e internazionali attraverso repertori d’azione non violenti come la disobbedienza civile, le marce, ma anche attività di pressione a livello istituzionale ed attività educative alla non-violenza.

Il movimento per la pace nel nostro paese fonda le sue basi nel secondo dopoguerra nell’articolo 11 della costituzione “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Quella del movimento per la pace in Italia è una storia lunga e ricca, ma sicuramente poco visibile e raccontata. A fasi di forte visibilità sono susseguite fasi latenti in cui gli attori della società civile hanno continuato pratiche di attivismo dal basso, concrete e quotidiane, impegnandosi nell’educazione e per la cultura della pace, per la trasparenza e la democratizzazione delle decisioni sulla sicurezza, per l’aiuto alle vittime dei conflitti, per la riduzione della militarizzazione dell’economia e della società.

Non essendo entrata all’interno della carta costituzionale nel 1947 l’obiezione di coscienza al servizio militare diventa uno dei temi centrali del pacifismo italiano fino agli anni settanta del secolo scorso. Il 24 settembre 1961 Aldo Capitini inaugura la prima “Marcia per pace e la fratellanza fra i popoli” da Perugia ad Assisi. Durante la Guerra Fredda il movimento pacifista si è attivato per il disarmo nucleare e contro l’istallazione degli euromissili nel nostro paese. Negli anni novanta dello scorso secolo con i conflitti nei Balcani e in Medio Oriente si sono organizzate mobilitazioni per la pace in quelle aree. Con il nuovo millennio e l’invasione militare in Afghanistan e Iraq in Italia si mobilita un vastissimo movimento di resistenza contro la guerra.